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COSPLAY, DI CHE FENOMENO PARLIAMO? 

 

La parola Cosplay deriva dall’unione di Cos=Costume e Play=Player traducibile come “giocare al costume”.  E’ un termine coniato in Giappone e viene usato per indicare quella categoria di appassionati di manga e anime (fumetti e cartoni animati) che amano calarsi nei panni dei loro personaggi preferiti utilizzando un costume con i vari accessori (come ad esempio lenti a contatto per cosplay di diametro 14, 17 o 22 mm, colorate e correttive) ed interpetando le movenze e il carattere del personaggio.

 

Il Cosplayer, (l’appassionato che fa Cosplay), impiega una cura minuziosa nella preparazione e nello sviluppo del proprio personaggio che parte dalla cura del costume, degli accessori e delle acconciature fino allo studio delle pose e delle espressioni classiche del personaggio, per renderlo “reale e tangibile” nel momento in cui lo interpreta. Le migliori occasioni per il Cosplay sono le conventions d’animazione, le fiere e le manifestazioni dedicate a questo fenomeno: oggi in Italia abbiamo numerosi appuntamenti ufficiali, tra cui il Romics che si tiene due volte all’anno (aprile e ottobre) ed ha molta importanza a livello nazionale e internazionale in quanto durante la kermesse viene decretata la coppia che rappresenterà l’Italia nel World Cosplay Summit a Nagoya, in Giappone e seleziona anche uno dei rappresentanti italiani all’EuroCosplay Championships di Londra.

 

Altrettanto rilevante è il Lucca Comix, organizzato ogni anno negli ultimi giorni di ottobre, che per numero di presenze si piazza come 3° in ordine di importanza tra gli eventi organizzati a livello europeo. Nel  World Cosplay Summit che incorona ogni anno i migliori Cosplayers rappresentanti delle varie nazioni che vi partecipano, l’Italia si è piazzata al primo posto nel 2005, nel 2010 e nel 2013 e al secondo posto nel 2011, nel 2012 e nel 2014, a dimostrazione del crescente seguito che il Cosplay ha nel nostro Paese.

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